Tesi di didattica di Carla Zappa voluta dal matematico Modesto Dedò Quando chiesi al Prof. Dedò modesto la tesi in Didattica, secondo il mio indirizzo prescelto e secondo il piano di Studi approvato dalla Facoltà di Scienze, non esitò a mettermi fra le mani quel libro, chiedendomi di relazionarlo. In breve tempo compilai la tesi ed a correggerla (ma non richiese alcuna correzione!), fu un'assistente. Dedò mi dettò una breve introduzione, di una sola paginetta e, l'ultima volta che ci incontrammo, sapendo che ero ancora in difetto dell'esame di Fisica 2, mi disse di non farmi più vedere fintanto che non avessi superato l' esame. Passarono un po' d'anni e, dopo la sua morte, e dopo aver superato Fisica 2, tolsi la tesi già approvata dal cassetto. La figlia di Dedò, che rivestiva la cattedra del padre, mi consigliò di rivolgermi alla Presidente della Commissione di tesi di laurea, in quanto lei, sua figlia, non era tenuta a sostituirlo. Quando ritornai dopo alcuni giorni dalla Prof. Marzegalli per avere una risposta sulla designazione di un altro Relatore, abbastanza mortificata mi disse che nessun Docente della Facoltà si sentiva in grado di sostituire il Prof. Dedò. Mi si offriva, invece, la possibilità di cambiare argomento e titolo. Io risposi di non avere motivo per cambiare. Fu allora che la Marzegalli, pur non esperta in materia, si offrì come Relatore, lasciando come Correlatore la Prof. Tibiletti, ancora presente in Facoltà e mi consigliò di fare un'altra introduzione, più estesa e pertinente. Questi sono i ricordi belli, sia pure all'insegna dell'incertezza nel momento in cui si crede tutto finito o completato. Ricordi belli, perché la bellezza risiede anche nella trasparenza e nella lettura umana degli eventi. Questa è la sintesi di quel segmento di storia di carriera studentesca, intrecciata su un'altra storia di drammatica "cittadinanza" che, poco prima della laurea, avevo inconsapevolmente cominciato a percorrere. Carla Zappa |