Dei
Diritti della donna e della cittadina
Libro
distribuito alle Scuole fino
ad
esaurimento dalla Fondazione Franceschi Roberto
http://www.fondfranceschi.it
Spesso
mi viene chiesto se ho incontrato molte difficoltà nel corso della
mia vita scientifica. Ritengo che molti degli ostacoli di cui si
lamentano parecchie ricercatrici dipende anche dall’educazione
ricevuta che, almeno fino a qualche decennio fa, tendeva a fare
delle bambine persone arrendevoli e servizievoli, poco combattive e
desiderose di protezione. Oggi mi sembra che le cose vadano
cambiando, la vita e l’educazione comune a bambini e bambine li
lascia più liberi di sviluppare le proprie attitudini naturali,
senza imporre loro condizionamenti dovuti al sesso.Io ho avuto la
fortuna di avere una famiglia in cui babbo e mamma erano
perfettamente eguali, si dividevano i compiti in piena parità, e
che non mi hanno mai imposto comportamenti o giocattoli legati a
stereotipi sessuali. Anche lo sport che ho praticato per parecchi
anni mi ha aiutato a sviluppare quella competitività che è
necessaria per riuscire nell’atletica come nella scienza, per
vincere sportivamente, allenandosi e studiando e avendo la costanza
di perseguire lo scopo di battere un record o di ottenere un
risultato scientifico, senza scoraggiarsi davanti agli insuccessi,
perseverando con costanza. Credo perciò che l’ambiente familiare
in cui ho avuto la fortuna di nascere sia stato estremamente
importante per darmi fiducia nelle mie possibilità, e per non
provare complessi di inferiorità che ho spesso notato in colleghe
della mia generazione e anche più giovani.Malgrado i grandi
progressi fatti dalle donne, ci sono ancora notevoli disparità nel
mondo del lavoro, della politica e della ricerca.Nelle università
per esempio le ricercatrici sono ormai più della metà di tutti i
ricercatori, ma appena si passa al livello superiore, quello dei
professori associati, le donne sono meno del 30% e al più alto
livello dei professori ordinari sono appena il 10%. In politica è a
tutti nota la scarsa rappresentanza femminile alla camera dei
deputati e al senato. Al governo dei comuni sono ancora una
minoranza le donne sindaco, mentre sono frequenti gli assessorati
alla cultura assegnati a donne, il che mi fa malignamente pensare
quanta poca importanza i politici tendono ancora a dare alla
cultura, ritenuta un trascurabile centro di potere locale.Quasi
sempre si attribuisce questa scarsa presenza femminile nei livelli
più alti all’impegno familiare, alle cure del marito e dei figli,
e si chiede un maggiore impegno dello stato nel fornire asili nido,
scuole materne, scuole a tempo pieno. Però rarissimamente si
afferma il diritto delle donne e il dovere degli uomini di dividersi
al 50% le cure familiari, dalle più umili alle più importanti,
anche se la legislazione familiare dà alle donne la possibilità di
rivendicare questa reale parità. Sta alle giovani donne educare i
propri compagni e ai giovani uomini di incitare le loro compagne ad
affermarsi nella vita.Comunque ritengo che il crescente numero di
donne affermate nella scienza, nella politica, nello sport e in
tutti i campi dell’attività umana fornisca quei modelli che
finora mancavano alle bambine, e che possono dar loro fiducia e
stimoli ad eguagliarle.
Margherita
Harck
Direttore
dell'Osservatorio Astronomico di Trieste
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