Piccoli alunni possono spiegare ai compagni ancora più piccoli, che non sanno leggere, come si deve "osservare" un test per l'infanzia. Sono un’insegnante di scuola primaria che ama le sfide ed è per questo che come referente per la partecipazione degli alunni della mia scuola alla XX olimpiade dei giochi logici linguistici matematici Mathesis, con tre anni di esperienza ed un corso PON per allenare gli alunni per tale competizione. I risultati sono stati piuttosto soddisfacenti, fatta eccezione per gli alunni della scuola dell'infanzia. Mi sono chiesta il perché e cosa avrei potuto fare per evitare che alunni così piccoli cominciassero a vivere l'insuccesso in attività che dovrebbero invece far scoprire capacità così naturali. Insegnando in una classe quarta, dove tutti gli alunni dicono di amare la matematica, ho pensato di - progettare un intervento didattico con l'ausilio di materiale strutturato in modo che codesti alunni potessero acquisire padronanza di linguaggio nel definire una proprietà per raggruppare elementi di insiemi e di corrispondenza univoca e biunivoca; - creare schede didattiche opportune, con l'aiuto di operatori di GioiaMathesis, che rendesse possibile un dialogo per far affiorare le loro intuizioni attraverso il loro pensiero visivo, - affidare agli alunni che maggiormente erano rimasti coinvolti, per le loro singolari osservazioni di fronte ai messaggi iconici, il compito di ripresentare ai compagni più piccoli gli stessi test della gara di selezione, Gli alunni tutor hanno osservato i tre test ed hanno detto semplicemente: “ sono tre test con immagini diverse , ma guardate bene come viene disegnato il collegamento fra le cose”. I commenti sono stati sorprendenti ... e' vero ci sono le frecce, .. ci dicono come dobbiamo mettere i colori ....... no. Dobbiamo colorare i campanellini ai gattini come se li è messi la mamma..... Giusto, rispondevano i più grandi, nell'esempio sono messi simmetrici, cioè qui, qui e qui.... ...ah ci sono gli esempi .... che ci fanno vedere che dobbiamo mettere le linee per fare una tartaruga vera ...... no sono quadrati e questi quadrati bisogna contarli ..” “Qui, il fiore ed il frutto fanno una coppia colorata quando vanno fuori dall'albero e dal prato.... è vero perché nell'esempio sono colorati ...no.. .il fiore ed il frutto sotto la punta delle frecce non sono colorati, ma soltanto nel cerchietto...Allora maestra abbiamo sbagliato l'altra volta, abbiamo colorato soltanto tutto, senza vedere. È vero non avevo notato nemmeno io”. Ora azzardo un’ipotesi: spesso noi insegnanti chiusi nelle nostre certezze conoscitive, con metodi ingabbiati in luoghi comuni, crediamo, intervenendo e dando consigli agli alunni per affrontare in modo giusto, di non creare mai inferenze conoscitive negative, perché noi non guardiamo più le cose con gli occhi attenti dei bambini, ma per memoria di somiglianze e di conoscenze confuse. Invece i bambini, in modo semplice, liberi di usare la loro immediatezza e magari anche la loro” distrazione creativa" sono liberi di riflettere e trovare la soluzione più logica e non la più verosimile.
Ins. Francesca Mancino
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