Le prove di matematica nella Valutazione nazionale progettate dall'INVALSI

 

 

 

Le norme riguardanti “la valutazione degli apprendimenti e della qualità del sistema educativo di Istruzione e Formazione” sono stabilite dalla Legge-delega n° 53 (2003) art 3.

Le prove di valutazione INVALSI per l’anno scolastico 2004/05 verranno somministrate obbligatoriamente nelle classi appartenenti al primo ciclo e cioè nella scuola primaria (classe seconda e quarta), nella suola secondaria di primo grado(classe prima media).

Per quanto riguarda il secondo ciclo di istruzione (scuola secondaria di secondo grado:classe prima e terza superiore), ancora per l’anno scolastico in corso, la partecipazione alle prove di valutazione INVALSI è facoltativa.

Le materie oggetto delle prove saranno per tutti i cicli Italiano, Matematica, Scienze.

Le prove oggettive saranno costitute da un numero prefissato di quesiti  a risposta chiusa a scelta multipla, con tre alternative di risposta per la scuola primaria e quattro o cinque per le classi IV della scuola primaria, per le classi prime della scuola secondaria di primo grado e per quelle del secondo ciclo d’istruzione.

La modalità di somministrazione delle prove sarà scelta dalle istituzioni scolastiche fra Cartacea, Informatica e Mista.

Il periodo di somministrazione delle prove sarà orientativamente il mese di Aprile 2005 (un giorno per materia).

La finalità con cui le prove sono state formulate e verranno somministrate è quella di addivenire ad una valutazione complessiva dell’offerta formativa per tendere all’obiettivo finale di un miglioramento graduale ed efficace del Sistema di Istruzione e Formazione.

è quindi una valutazione con valore statistico e come tale costituirà un valido test/strumento perché le scuole o i docenti singolarmente  possano valicare il proprio modo di insegnare o rivederlo.

Quando, anni addietro, si sentì parlare di prove INVALSI, si pensò che queste fossero uno strumento di sondaggio, rivelatore del “valore” dei Docenti. Si tratta, invece, di fare una riflessione: “L’insegnamento si occupa di concetti chiave, oppure privilegia tecniche algoritmiche strumentali?”

In questo caso un’attenta lettura dei risultati sarà di guida per operare revisioni nel “modo di insegnare” o per continuare se la strada percorsa si è rivelata efficace.Quindi si può sperare  in una “ricaduta” di positività nella lettura dei risultati e nella loro “giusta”interpretazione.

Cosa richiederanno ai ragazzi le prove INVALSI? O meglio, quali saranno gli obiettivi sottoposti a verifica?

a)      Saper usare in modo appropriato il linguaggio matematico, saper interpretare un testo.

b)      Saper utilizzare tecnologie per il calcolo (non fare calcoli complicati senza problemi che li possano giustificare);riconoscere operazioni e procedimenti.

c)      Saper effettuare formalizzazioni mediante l’uso di simboli opportuni; interpretare un formalismo in un contesto assegnato.

d)      Fare ed esprimere deduzioni; riconoscere i collegamenti logici.

e)      Dare rappresentazioni adeguate; “leggere” diverse forme di rappresentazione.

Le prove non saranno di tipo nozionistico o quiz televisivo di una volta, per cui potranno avere una ricaduta positiva sulla programmazione più calzante a quella che è la reale capacità di apprendimento o il naturale ritardo e,quindi, non apprendimento dovuto al rinvio di trattamento di tematiche in età maggiore con criteri troppo rigorosi e poco concreti da rendere arido o sterile l’insegnamento delle discipline scientifiche e in special modo della Matematica.

A quanto compreso le prove tenderanno a valutare il possesso di una Matematica non basata solo su regole e formule, ma ben strutturata “ su un insieme di concetti di base e di conoscenze semplici ma non banalizzate” espresse attraverso un linguaggio preciso, coerente e corretto.

Tutti cerchiamo una Matematica “maestra di vita” che sia “fattore di crescita per la persona,strumento di conoscenza e di descrizione della realtà e che non ecceda in astrazione e formalismo”.

 

 La vanessa delle ortiche