MEMORIE DI UN VIAGGIO INDIMENTICABILE                             pagina 2 il diario di Claudio

Più tardi è arrivato l'atteso momento di alloggiare nell'albergo più volte nominato durante il viaggio. In questo albergo, singolare, così diverso da quelli già visti, abitati e vissuti in Italia, fino alle tre del mattino la macchina della vita di gruppo e dell'amicizia ha continuato ad animare la nuova, appena nata, piccola comunità di ragazzi e l' ha portata a sentirsi in uno stato di felicità e coinvolgimento.

Abitudini "ragazzesche", ore "piccole" ci hanno accompagnato in uno stato di stanchezza provvisoria durante la mattinata del secondo giorno di viaggio. Occhi chiusi e mezzi chiusi tra le ultime file di quello splendido "cinema" mobile, dove amicizia e fratellanza continuavano ad andare in scena per poter sbancare i botteghini. Innsbruck. Avevo sempre immaginato i paesi austriaci come Innsbruck. Sapete anche voi quando il nostro cervello cerca di immaginare i luoghi non ancora visitati, per poter fantasticare e vedersi all'interno di quell'ambiente. Case piccole dai mille fregi e dalle mille espressioni di un'architettura nuova, straniera. La casa dal tetto d'oro, il nostro punto d'incontro per una romantica meta, è stata preceduta dal vagabondaggio per le stradine della tranquilla città ancora tutta da esplorare in una splendida domenica mattina. Tra i vari particolari sfuggiti avidamente alla mia memoria, ricordo, invece, un portale dalla quale entravano ed uscivano numerose persone. Il nostro piccolo sottogruppo, fu richiamato dalla curiosità ad entrare. Si aprì quindi uno splendido spettacolo di colori appartenenti alle divise indossate da una banda di sonatori austriaci perfettamente ordinati su una gradinata e agli indimenticabili fiori che circondavano quello stesso palco. Dopo pochi, interminabili minuti, gli strumenti hanno iniziato a prendere fiato e ad abbandonare alle nostre orecchie quel ritmo da valzer viennese.Quale fortuna assistere ad un consueto concerto domenicale prima di mezzogiorno.Il tutto era reso ancor più suggestivo dalla vicinanza del caffè che prendeva il nome dalla tradizionale torta viennese, la "Sacker"