foto di Lucia


Panorama dalla rocca di Buda


Stemma della città di Budapest      


diario di Claudio                                                                                         

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BUDAPEST. Atmosfera incantata del Danubio, il fiume che durante le ore notturne viene illuminato da migliaia di luci tutte uguali dalle due sponde, quella di Buda e quella di Pest. Sembrava in effetti, un'enorme pista di atterraggio, ideale per far atterrare la mia fantasia e farle capire che tutto ciò che osservavo era reale. Prima di ammirare nuovamente il grande fiume in tutto il suo fascino, abbiamo subìto lo stesso trattamento riservato a persone illustri quali i più importanti giornalisti ungheresi. Si, all'interno del RADIO INN, dove sono soliti alloggiare i giornalisti ungheresi, in una struttura che più che un albergo è invece un enorme palazzo dalle decine di appartamentini dotati addirittura della cucina e dell'angolo cottura. Eh, quanti pensieri su quella cucina e quanti progetti per riassaporare i sapori della nostra terra, lì nostalgicamente ricordati. Ma più nulla fu fatto a causa di questo tempo che correva e correva e solo raramente si fermava a riprendere aria. Dopo la sistemazione in albergo, rimasta anch'essa come le altre nelle braccia dell'oblio, è iniziata la serata che oserei definire da puro spettacolo. Il nostro corpo rinfrescato da una doccia rilassante e rigenerante ha abbandonato i nostri pensieri e ci ha permesso di ammirare e scoprire a fondo ogni scorcio di quel paesaggio incantato. È inutile proporre una foto della metropoli, in quanto si finirebbe per non dare la giusta impressione a quello che si può definire massima espressione di un compromesso artistico tra uomo e natura. Per rimanere in tema con i sogni, c'è stata la cena a bordo della  nave Lord Nelson attraccata all'Isola Margherita, l'Ile de Paris del Danubio di Budapest, a dir poco entusiasmante. Si perché l'atmosfera è stata riscaldata dal violino, dal contrabbasso e da uno strumento tipico rassomigliante uno xilofono che ci hanno accompagnato durante la cena con musiche tipiche dei paesi unnici. Il coinvolgimento provocato da quelle musiche famose in tutto il mondo, è stato talmente  forte da far ballare una coppia di adulti del nostro gruppo di viaggio che si è goduto quel momento fino all'ultima nota. E come non ricordare quell'aria fresca che ci solleticava sul ponte della nave mentre i nostri occhi erano puntati sull'acqua scura per la notte della maestosa pista d'atterraggio? Era da tempo ormai che il fresco naturale non mi accompagnava e nell'atto di indossare il maglione mi sono accorto di quanto questa truce estate sia stata torrida. A questo punto mi sovviene un flash, ripensando ad uno dei maestosi palazzi sulle rive del fiume. Due splendide, enormi torce di fuoco, illuminavano l 'acqua di una fontana che abbracciava quello che voleva eguagliare una rovina dell'età classica magnificamente riprodotta e rappresentata all'esterno di quella struttura nuova e imperdonabilmente illuminata. Eccola la notte più bella del viaggio, certamente indimenticabile per almeno sette persone. Non vorrei però che si pensasse che questa sia stata l'unica emozione forte del viaggio. Ricordo a malapena, ma gli altri mi ricordano sempre meglio, che quella notte la stanchezza e la sonnolenza mi avevano reso quasi ubriaco. Parole proferite da me, infatti sono rimaste solo nella loro memoria e nei loro cuori addolciti dalle lacrime frutto delle risa ancora una volta vere, spontanee e abbondanti.  La magia di Budapest leggermente sfocata dalla luce del giorno, ma ai miei occhi pur sempre la città dei sogni, mi invitava durante quella calda mattinata a scoprire le strade trionfali da Champs Elyseè contornate da notevoli marciapiedi e solenni palazzi. Finalmente lo scenario della capitale si apre intorno a noi. Siamo riusciti a raggiungere il colle più alto della città grazie a caratteristici mezzi rassomiglianti a trenini di fabbricazione inglese di due secoli fa.